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Parquet, laminato oppure gres effetto legno?

Inviato 2012/11/28

Il parquet a casa è certamente la più ambita tipologia di finitura all’interno del pavimento, infatti è inevitabile che per giudicare l’accuratezza dei dettagli di un ambiente, prima ancora di notare l’arredamento, di guardare prima giù e poi su, ovvero il pavimento ed il soffitto.

In realtà è innegabile che un parquet è già di per sé un elemento che arreda una stanza vuota,

per intenderci, mi sarà utile la vostra immaginazione: pensate per esempio al vostro soggiorno vuoto, ebbene come sembrerebbe con pareti bianche e pavimento bianco? Sembrerebbe indefinito, incompleto o ancora smisurato ed effettivamente sì fatto, anche se arredato sembrerebbe vuoto. Adesso immaginate la stessa stanza con un parquet, è innegabile la differenza rispetto al primo caso proprio perché questa finitura “raccoglie l’ambiente”. La percezione di un distacco della colorazione tra pareti e pavimento permette la misura della percezione visiva, è come se inconsciamente lo potessimo misurare, questo dà la sensazione di spazio definito.

In generale questa sensazione di è tipica di un pavimento con una colorazione intensa, infatti se volete far sembrare un ambiente più ampio, è necessario scegliere colori chiari per le pareti e soprattutto per il pavimento, estremizzando dobbiamo scegliere il bianco!

Il parquet, per la natura stessa del materiale ha bisogno di manutenzione, è soggetto al cambiamento del colore e ha un tempo di posa più lungo da comune pavimento in piastrelle. Molto dipende infatti che tratti di un parquet prefinito o da porre in opera, è poi è un materiale non va montato ad una determinata umidità e su un pavimento perfettamente piano ed è infatti per questo che il più delle volte vi verrà proposto il montaggio su un pavimento già piastrellato.

Oggi le ditte che producono il parquet propongono vernici da applicare successivamente per impermeabilizzare il materiale e renderlo adatto ad ambienti per antonomasia umidi come il bagno o la cucina, ma vorrei puntualizzare che tra il proporre e il buon risultato molto vale il contributo di una altrettanto buona manodopera specializzata.

Il parquet è un materiale che si scalfigge, si graffia e come ho detto prima, cambia colore quindi se intendete mettere dei tappeti, potreste essere vincolati dai successivi cambiamenti di arredo. Dovrete considerare di aver a casa un materiale “vivo” il cui aspetto vissuto è la bellezza  stessa del materiale: è come un bel vestito che se non lo si sa indossare, è meglio considerare altro.

L’antagonista per eccellenza del parquet è il pavimento in laminato, che oltre ad avere il vantaggio di esser molto più economico, avere l’effetto legno ponendo meno vincoli di manutenzione, è più resistente all’usura, ma non eterno: ha un ciclo di vita di circa dieci anni.

A mio avviso proprio la mancanza di graffi o imperfezione conferisce al laminato la sensazione di elemento plastico, che giudico ideale solo negli ambienti a forte flusso di visitatori e non negli ambienti domestici.

Sia nel caso di parquet, sia nel caso di laminato, si deve inoltre considerare che il cambio di tipologia di pavimento da una stanza all’altra impone l’uso di giunti di dilatazione che vedrete come strisce metalliche e la cui posa, per un buon risultato, deve essere posto o a filo porta, o sotto il battente.

Se non volete rinunciare al calore del legno, ma non volete il pavimento graffiato, siete i tipi che adorano rinnovare casa più volte, non volete giunti di dilatazione per casa, allora il mio consiglio è il montaggio di pavimento in un buon gres porcellanato effetto legno e perché no, anche in bagno ed in cucina.

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